pub-3756798086419606 LiberaMente: Sipario, uno sguardo dal palco. Tu e la luna.

lunedì 13 febbraio 2017

Sipario, uno sguardo dal palco. Tu e la luna.

LiberaMente presenta :


TU E LA LUNA

Kira dal palco guarda la luna. Dall'altra parte del mondo qualcuno accende una sigaretta e sputa il fumo fuori dalla finestra. 

E la luna si accende.


Sono incazzato come una bestia!
Questa notte 
avrei voluto che fosse
buia e tempestosa...
Ma l'unica tempesta la fa il vento delle mie bestemmie per quella luce di luna che mi arriva proprio sugli occhi!

Anche se avrei voluto tanto che fosse buio,
almeno per una sera avrei voluto  addormentarmi ad un orario ragionevole! Invece ci si mette anche sta stronza di luna.

Giro, 
mi rigiro,
“ma vaffanculo”.
Mi alzo, provo ad andare a chiudere la finestra...

Ci ripenso,
andando a testoni sopra il comò trovo una sigaretta.
“Si!” esulto.
La prendo...
...e poi ribestemmio perchè non trovo l'accendino.
“Ma Luna, ma almeno fai luce dove serve!”

Lei sembra dirmi:
“accendere la lampada no?”

Non posso spiegarle che sto a casa dei miei, che è maledettamente caldo e che dormiamo con le porte aperte...

“li sveglierei”...

Ma lei non fa una piega

“E certo, tu svegli una popolazione mondiale con la tua luce, che te ne frega della gente?!”

Non si gira nemmeno dall'altra parte, rimane lì, appesa, me la immagino che sogghigna mentre io, in mutanda, cerco un accendino.

Trovato!
Accendo la sigaretta.
Una tirata....
finalmente...
..altri tre tiri e mi calmo

Fa troppo caldo per dormire con la finestra chiusa..... e poi c'è questa luna... che  anche se da' fastidio,  da sola è tutta una poesia, e io domani parto, e godiamocela un po'... tanto non ci sta tutta sta luna chiusa fuori dalla stanza...

Mi sporgo dalla finestra. Fa veramente caldo, fumo sul davanzale tenendo lo sguardo in su.

“Ammetto che sei bella” le dico...  
“ Sarebbe però più interessante per me, per una volta, non addormentarmi alle tre, che  domattina lavoro!”

Ma lei rimane lì, splendendo ancora di più... e io  me la immagino, col sopracciglio alzato, altera e altezzosa e stronza. “Sei proprio una femmina”.

Mi rigiro verso la camera... il trolley da un lato,  lo zaino, dall'altro... il letto sfatto... 
“Domani si parte! ” le grido sottovoce... “ E non è mica un semplice lavoro,  non è mica un ufficio, o un negozio, no... da domani si vola!”

Butto un occhio a quella stronza lucente e tonda che mi guarda con aria di sfida dal cielo...

“Tanto domani ti raggiungo... inutile che mi guardi così”...

Lei non risponde, deve essere ancora arrabbiata per la serata de “l'addio alcolico” , quello che gli amici del  paesello mi hanno dedicato... alle tre di notte  eravamo nel punto più alto della zona ad ululare a lei... pieni di roba non proprio edificante, ma tanto va bè, si campa una volta sola... o no? 

E se si campa una volta sola, Luna, perchè non si dovrebbe raggiungere ciò che si sogna??

“Poi volare mi fa sentire leggero. La terra è un posto che non fa per me... troppe aspettative, troppe domande. Troppo pesante... sarò un sentimentale ma volare mi fa sentire bene... succede una tragedia? Io sono in volo. Una catastrofe? Io sto volando... volare ti deresponsabilizza. Non è colpa mia la guerra, non è colpa mia... mentre succederà tutto quanto io starò volando... la terra sarà solo quello che i viaggiatori idioti continueranno a fotografare (non rispettando le regole) dal finestrino... 
e si alleggerirà anche questo peso.”

“Quello che sento adesso.”

“No, non che mi dispiaccia andarmene, Luna... però... anche se il paese stringe, ti rende sicuro. Hai gli amici... hai chi ti conosce...”

“No, non che mi dispiaccia andarmene, ti dico,  non sono un tipo da addii strappalacrime, assolutamente... e poi Luna, la mediocrità che si respira qua ti mette sempre sull'attenti che stai ad un passo dal cadere nella trappola di essere ciò che gli altri vogliono che tu sia.”

“Ma … ma ma ma
essere ciò che gli altri vogliono alle volte ti rendere tanto più sicuro... 
sai che non devi spingere di più, che basta essere “il figlio di” o il “fratello di”... come se il tuo nome fosse troppo personale... e rimani lì incastrato nell'immagine che gli altri hanno di te... comodo e scomodo allo stesso tempo...”

“Scomodo perchè vorresti di più, comodo.... comodo perchè essere all'altezza dei propri sogni, oh, è dura... e se poi non ce la si fa?”

La Luna ha alzato il sopracciglio, ma in senso interrogativo. 

“Te non le puoi capire certe cose... Te sei sempre stata la Luna... per te è facile... sei la Luna, sei bella per definizione, sei irraggiungibile, lassù, appesa al cielo...  ma qua sulla terra la bellezza è una cosa che ti devi conquistare, ed è volatile, è soggettiva... magari passi per essere bello per una cosa che però piace agli altri, e a te fa cagare... e ti fermi, e stai lì, e fai i compromessi, e ti spegni... e passano gli anni e non sai nemmeno dove sono andati... mentre stai al bar a tutte le ore a bere roba in cui ci affogano i sogni... ma vuoi mettere questo, quanto pesa? E aggiungici un pò la lotta continua  a cercare di non essere diverso dagli altri se diverso ti ci senti???? no , no , no, proverò nostalgia, ma parto... tanto la nostalgia la proverei anche qui, perchè starei troppo lontano da quello che voglio, dai miei obbiettivi, (che mi vergogno anche a raccontarli agli altri, sai le prese per il culo?!)... è che starei, come dire... troppo lontano da me, ecco...”

La sigaretta è finita.

“Basta, vado a letto.”

Almeno ci provo.

...

Non chiudo la finestra.  Lei sta lassù, e ci sarà anche domani, qualsiasi cielo solcherò...” alla fine una presenza sicura ce l'ho, ci sei tu, no? E tu sarai sempre tu, da qualsiasi parte del mondo io ti guardi!”

Lei non risponde, sembra che non brilli più come prima... sarà che son passati i minuti, però, non lo vorrei dire ma....
...sembra triste?...

Anche il caldo è diminuito...  e' diventato fresco..

Vado verso il letto. Mi stendo.

Si respira di più... è entrato un po' di vento in stanza... 

..io mi rigiro nel lenzuolo

La luce si attenua, . 

Chiudo gli occhi e mi addormento...

Mentre la Luna fa la gnorri cercando di nascondere una lacrima dentro un lenzuolo fatto di nuvole.

Tutti e due persi in una nostalgia che però non potrà mai impedire ai sogni di essere inseguiti.


-Kira-


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