Viaggia LiberaMente presenta : Il mio Sud America
Cap.: III
Avevamo lasciato Serena a San Pedro di Atacama, in Cile.Viaggia LiberaMente presenta : Il mio Sud America
Cap.: III
Da qui inizia quella che lei stessa definisce l'avventura della vita :
Il tour dal deserto di Atacama al Salar di Uyuni in Bolivia, altitudine 4800 Mt.
Questo viaggio richiede un pò d'organizzazione. Mi aspettano dei giorni lontani dalla civiltà, lontana da bar e ristoranti, in una zona desertica che passa da -15° a +40°.
Al supermercato compro sei litri di acqua e qualche snack, in farmacia creme solari e medicine. La Bolivia è una terra tanto meravigliosa quanto ostica.
Preparo lo zaino con cura : sacco a pelo,giacca termica,termos per bevande calde e scarpe comode.
Incontro i miei compagni di viaggio,una coppia turca e una coppia olandese che si riveleranno essere anche degli amici fantastici.
Giunti al confine boliviano, a 3600mt conosciamo Andres la nostra guida. Timbrati i passaporti alla dogana, carichiamo la jeep con quattro taniche di benzina e tre ruote di scorta. Chiedo dove mettere lo zaino e Andres, dal tettino della jeep , mi risponde: "qui!"
Dopo la foto di rito che dicono porti fortuna, partiamo pieni di aspettative.
Davanti a noi 1500 km di deserto senza strutture ricettive, benzinai e soprattutto senza ospedali!La città più vicina si trova a 5000 km, quindi Andres, con un sorriso accennato sulle labbra, ci guarda e ci dice : "Vedete di stare bene!".
Visitiamo diverse lagune a un’altitudine che va dai 3600 ai 4000mt posti splendidi davvero da favola dove ci divertiamo a fare le foto più assurde!
La prima notte la passiamo in un rifugio a 4700 mt senza acqua calda, senza corrente e senza riscaldamento!Ci mostrano i letti e subito, per farci coraggio, ci mettiamo a ridere. Siamo stremati, il sole battente e l'altitudine iniziano a farsi sentire e non so come riusciamo a dormire come bambini fino alle 5 del mattino!
Suona la sveglia. E l'ora dell'alba nel deserto! Fuori ci sono 15 gradi sotto zero e non riusciamo a scaldarci con niente se non con la vista di un’alba che ci riempie prima gli occhi, poi il cuore.
La seconda notte la passiamo in un hotel fatto interamente di sale dove, però, grazie a Dio, troviamo la corrente e per una volta non dobbiamo usare le candele per illuminare le stanze. Inoltre qui ognuno ha la sua camera e dormire da sola dopo così tanto tempo mi fa salire un velo di malinconia.
Il mattino dopo riusciamo a fare una doccia, gelata ma siamo davvero troppo felici per poterci lamentare !
Così ripartiamo e visitiamo altre lagune, la laguna rossa,quella verde,quella bianca e il deserto di Dalì. Dopo tre ore di viaggio in cui cadiamo tutti in un sonno profondo arriviamo alla meta, il sogno di una vita, l' obiettivo di pochi e ciò che da senso al mio viaggio: Il Salar de Uyuni!12000 km quadrati di sale, in netto contrasto col cielo blu, che formano lo specchio più grande del pianeta.
Facciamo una sosta di un’ora e scattiamo foto a ripetizione. Dopo l' ultima serata torniamo a San Pedro. Quì mi aspetta un autobus notturno che dopo 14 ore mi lascerà ad Arica, una graziosa città sul mare all estremo Nord del Cile a soli 50 km dal confine col Peru.
Mi godo il sole, il mare e le spiagge. Ne approfitto per mangiare e riposare. I giorni in Bolivia non sono stati per niente semplici e il mio fisico ne ha risentito parecchio. Dopo Arica vado a Iquique, altra città costiera famosa per gli sport acquatici che scopro essere davvero carina, accogliente e piena di ragazzi che fanno surf e kytesurf.
Conosco tanta gente e me la spasso un pò! Ormai la "convalescenza" post Bolivia è passata e sento di aver recuperato tutte le forze, così faccio ritorno a Santiago dove dopo un mese mi aspetta l' aereo per tornare in Italia.
Questo viaggio è stato davvero impegnativo, fisicamente e anche economicamente. Il sud America è abbastanza caro ma nonostante questo, sono comunque riuscita a fare tutto quello che avevo programmato!La Bolivia è davvero unica, suggestiva e mi ha regalato un’esperienza incredibile. Ha messo alla prova il mio corpo e posso essere soddifatta perchè ce l'ho fatta ma la mancanza di acqua calda, i continui sbalzi termici e le condizioni igieniche dei rifugi possono creare insidie anche ai migliori viaggiatori. Sono inconvenienti che devono essere messi in conto quando si affrontano queste tipologie di viaggio,di avventure ma alla fine fanno davvero crescere l' autostima e la capacita di resistere anche in condizioni estreme. Ti ritrovi spesso davanti ai tuoi limiti e, guardarli in faccia e affrontarli, costituisce una tappa molto importante verso la conoscenza di sé stessi .
Del resto, i soldi spesi per un viaggio , sono gli unici a renderti davvero ricco e io , dopo questo mese vissuto come un sogno , mi sento, per una volta, la persona più ricca del mondo!

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