Viaggia LiberaMente presenta : Il Giro d'Italia
Appunti sul Moleskine
Il Moleskine è l'erede del leggendario taccuino, fedele e tascabile compagno di viaggio di artisti e intellettuali degli ultimi due secoli, da Pablo Picasso a Vincent Van Gogh , da Ernest Hemingway a Bruce Chatwin.
Ha custodito schizzi, appunti, storie e avventure prima che diventassero celebri immagini o pagine di libri indimenticabili.
Un semplice rettangolo nero, gli angoli arrotondati, i risguardi trattenuti da un elastico, una tasca interna. Uno strumento da viaggio perfetto nella sua essenzialità, prodotto per oltre un secolo da una piccola manifattura francese che riforniva le cartolerie parigine, frequentate al tempo dalle avanguardie artistiche e letterarie internazionali.
Un semplice rettangolo nero, gli angoli arrotondati, i risguardi trattenuti da un elastico, una tasca interna. Uno strumento da viaggio perfetto nella sua essenzialità, prodotto per oltre un secolo da una piccola manifattura francese che riforniva le cartolerie parigine, frequentate al tempo dalle avanguardie artistiche e letterarie internazionali.
Prediletto da Bruce Chatwin, che lo chiamò per primo “Moleskine”, verso la metà degli anni ’80 divenne pressoché introvabile.
Allora Chatwin comprò tutti i “moleskine” che trovò prima di partire per l’Australia.
Non proprio tutti, a dire la verità.
Nel mio taccuino c’è un luogo ricco di storia e di storie, un posto dove torno sempre col sorriso sulle labbra.
E forse non è un caso che questo autentico gioiello che da sempre mi fa l'occhiolino, venga chiamato “ Il paese dei matti”.
Tappa a Corinaldo, il fascino folle di un Borgo stupefacente
Qui, in un vicolo che attraversa la famosa scalinata “Via della Piaggia” , si trova una “ casa “ a dir poco curiosa.
Una casa con una sola facciata : La casa di Scuretto.
Questa stupenda cittadina ,circondata da quasi mille metri di mura risalenti al quattordicesimo secolo e ancora oggi perfettamente conservate, custodisce incredibili trame e folli storie sui suoi pittoreschi abitanti.
Una di queste è legata a Scuretto, soprannome di Gaetano, un ciabattino con l’indomabile passione di andar per cantine, una “vocazione” quotidiana questa, che lo consegnò presto alla gioiose e deliranti ebbrezze del vino in cambio di eterne tasche vuote.
Gaetano aveva un figlio maschio partito per l’America in cerca di fortuna che gli mandava, una volta al mese, una bella somma di denaro con lo scopo di aiutarlo a costruire la sua casa.
Si sa, i mattoni sono pesanti e l’America lontana, Bacco invece era lì, seduto al tavolo dell’osteria e bastava un po’ di vino per ottenere la sua piacevole compagnia.
Così Scuretto sacrificò al suo altare una fortuna e i sacrifici del figlio.
All’improvviso, un giorno però , quest'ultimo , probabilmente insospettito dalla “fiacca" con cui proseguivano i lavori di costruzione, chiese al padre una prova per verificare coi propri occhi il risultato delle sue fatiche .
Cosa andò storto nella mente ubriaca del simpatico ciabattino resterà per sempre un mistero o forse, semplicemente, andò che Bacco ,durante una di queste "udienze", gli consigliò di erigere una facciata con tanto di numero civico e di mandare una foto al povero figlio che lo ritraeva felicemente affacciato a una delle due finestre.
Comunque in questo modo, Scuretto riuscì a farsi spedire altri denari che puntualmente trasformò in vino e , ancora oggi, a metà scalinata, chiunque capiti da queste parti, può “ammirare”stupito la burla ubriaca della casa incompiuta.
Proseguendo poi per i cento gradini di via della Piaggia,a metà salita s’incontra il pozzo della polenta, protagonista inconsapevole di un’altra storia, di un’altra leggenda popolare.
Si narra di un contadino che giunto davanti a questo meraviglioso pozzo si fermò stremato per riprendere fiato, posò un sacco di farina giallo che si aprì cadendo al suo interno.
Il poveruomo allora si calò giù nel goffo tentativo di recuperare il bottino cadendo così nelle mani maligne delle pettegole di paese che, non vedendolo riemergere, iniziarono subito a raccontare ai quattro angoli che il contadino si stava abbuffando di polenta direttamente "da giù nel pozzo".
Qualcuno giurò perfino di averlo visto scendere con un mucchio di salsicce. (Da qui la rievocazione storica de La Contesa del pozzo della polenta)
E tra le pagine del libro de “I matti di Corinaldo" di Mario Carafòli, si celano altri racconti su folli personaggi d’altri tempi come l’incredibile storia del Signor Atavico o del Signor Gnecco, di Pietrino del Mosciuto o quella di un certo Farinello, che scappò di casa per prendere le armi nelle guerre di Garibaldi e, una volta tornato, continuò a comportarsi come un soldato andando in giro con la camicia rossa e la medaglia appesa al collo perfino quando sulle spalle portava la farina.
Sembra quasi d’ incontrarli questi personaggi passeggiando tra le vie storiche o lungo i bastioni dal fascino intatto che si affacciano sulle dolci colline marchigiane il cui verde brillante si accende al sole o riposa, cullato all’ombra di un vitigno.
Rapiscono lo sguardo i tanti palazzi gentilizi , il lungo loggiato del neoclassico palazzo comunale, il Teatro Goldoni, il Santuario dedicato a Santa Maria Goretti , la Torre dello Scorticatore dove risiedeva lo scorticatore di pecore e i landroni , sorti quando l’importanza della cinta muraria passò in secondo piano nell’urbanistica del Paese, che rappresentano, oggi ,un passaggio molto suggestivo di un percorso che conduce a Porta Nova, in centro.
Corinaldo è un richiamo per viandanti, un vecchio borgo (premiato nel 2007 come borgo più bello d'Italia) in cui s’incontrano felici i cinque sensi, a pochi passi dal mare, tra colline da favola che innaffiano di un gustoso e sapiente verdicchio chiunque si avventuri in questa terra straordinaria.
Dal libro " I matti di Corinaldo"
di Mario Carafòli
Eventi :
• Il palio della contesa del pozzo
Terza domenica di Luglio
Si svolge all'interno del centro storico la manifestazione storica più longeva della provincia di Ancona che rievoca i festeggiamenti avvenuti nel 1517, dopo il mancato assedio da parte di Francesco Maria della Rovere, spodestato duca di Urbino.
Durante la festa riemergono giochi antichi, tra sfide di arcieri, la caduta del sacco di farina nel pozzo e la disputa del Palio dei quartieri. Il quartiere vincente avra' l'onore di interpretare la figura del Duca e della Duchessa nella edizione successiva.
La manifestazione ha superato ormai la trentesima edizione ed è animata dal gruppo storico di Corinaldo "Combusta Revixi" che a suon di tamburi e chiarine e grazie ai suoi abili sbandieratori e alle bravissime ballerine spostano indietro le lancette del tempo al XVI sec. Nei giorni della manifestazione , un corteo storico composto da centinaia di figuranti, sfila per le vie del castello mostrando la straordinaria bellezza degli abiti cinquecenteschi realizzati dalle sapienti mani di sarte locali. La manifestazione finisce con il tradizionale sparo del cannone di fico.
• Halloween
31 Ottobre
Tra le vie del centro storico si festeggia i giorni precedenti la vigilia di Ognissanti. E’ la festa di Halloween, la notte delle streghe. La manifestazione, diventata prima in Italia, ha superato la sua decima edizione ed é per numero di visitatori tra le manifestazioni più grandi della Regione Marche. Le taverne servono fiumi di vino e piatti tipici, i giocolieri e gli artisti del fuoco accendono le strade del paese e s'incontrano maschere inquietanti dentro il tunnel della paura. Lo scenario è illuminato da fiaccole e dalle immancabili zucche che trasportano i partecipanti nella notte più spaventosa dell'anno.
All'interno della manifestazione viene eletta la strega più bella .
A mezzanotte del 31 ottobre gli spettacoli pirotecnici colorano il cielo del piccolo magico borgo marchigiano.
• Rassegna nazionale musica jazz
Prima settimana di Agosto
Ogni anno, in estate, Corinaldo diventa il palcoscenico di alcune tra le piu' prestigiose formazioni di musica jazz a livello nazionale ed internazionale. I concerti si tengono nella piazza principale e
attirano un buon pubblico da tutte le Marche e non solo.Organizzata dal comune di Corinaldo, in collaborazione con Teatro Time ha ospitato, fra i tanti , Enrico Rava Quartet e Roberto Gatto Quintet.
Dove mangiare
A Corinaldo :
Nova Taberna
La Bottega di via Cimarelli
Osteria da Scuretto
Agriturismo Ricolando
Cantina Langelina
Locanda Bucci
Ristorante Gustavino
Grotta del '500
A San Lorenzo in Campo :
Infine, un consiglio da amico e da figlio devoto di questa terra...
Ristorante Giardino
Appena posso vengo a mangiare qui perché in questo ristorante trovo qualità e grande rispetto per le materie prime del territorio locale, piatti deliziosi e raffinati serviti con grande cura e professionalità in un ambiente caldo ed accogliente.
Infine il vino è scelto con minuziosa attenzione da un grande professionista e intenditore come Massimo Biagiali che da anni, con talento e dedizione, delizia il palato di chi ha la fortuna di passare da queste parti.
Grazie Jenni :)
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