pub-3756798086419606 LiberaMente: #ViaggiaLiberaMente : Nepal, Cap II

martedì 21 marzo 2017

#ViaggiaLiberaMente : Nepal, Cap II


#ViaggiaLiberaMente presenta :





#ViaggiaLiberaMente  ha deciso di raccontarvi una terra mistica, un luogo affascinante, un popolo meraviglioso attraverso i passi di due amici che in periodi differenti hanno varcato gli impervi confini del Nepal, per offrirvi due visioni, due facce distinte appartenenti alla stessa medaglia.


Abbiamo iniziato questa avventura con il racconto di Veronica e ora lasceremo la parola a Yari, tornato da poco dal suo emozionante viaggio.

Mettetevi comodi...



IL NEPAL CAP 2/2


Mappa di: Nepal


Prima giornata a Kathmandu


Faccio colazione all'ultimo piano dell'ostello mentre decido il piano di battaglia giornaliero! 
Iniziamo da Durban Square.
Esci dal Monkey giri a destra e vai sempre dritto finché ci sbatti contro! Quindi esco, giro a destra, da ogni angolo sfrecciano motorini, biciclette e macchine, i clacson suonano impazziti e io cerco di non farmi centrare.

Arrivo a Durbar Square dove contratto con una guida per un tour della piazza. 
Alcuni templi sono stati rasi al suono in quel terribile 25 aprile di quasi due anni fa, quelli rimasti in piedi sono stati puntellati con travi affinché non crollino.
Tantissimi bambini in giro (oggi per loro è festa) mi chiedono caramelle occidentali che purtroppo non ho, sono bellissimi, giocano, corrono, cadono, piangono. A pochi passi le mamme li osservano e ridono.

Scopro che Kathmandu è la città del legno (kath-mandu), tantissime finestre , capostipiti e colonne sono costruite con questo materiale. Finito il giro vengo puntalmente accompagnato dentro a negozi per acquistare qualcosa ma a fatica rifiuto ogni offerta. Decido poi di andare a mangiare in un piccolo locale sulla strada dove mangiano i nepalesi.

Questi locali costano poco e sono i più buoni!!! Mangio i momo di carne e bevo una bevanda strana al gusto di arancia e pompelmo, non è aspra ma nemmeno dolce, è quasi salata. 
Fanno 120 rupie (neanche 1,50€), esco soddisfatto!!! 

Mi incammino verso l'ostello, il traffico nel frattempo è aumentato, devi avere occhi anche dietro alla testa per camminare,  di nuovo clacson, urla, frenate, stress!!!
C'è chi mi ferma per strada per chiedermi  soldi, chi mi offre droga, chi mi invita ad entrare nel suo negozio... 
Tiro dritto come un bulldozer e esausto arrivo in ostello ! Dopo una doccia mi rilasso su un' amaca.

Per cena c'è una grigliata organizzata dall'ostello!
Conosco una ragazza messicana, due francesi, due olandesi, altri ragazzi nepalesi e subito iniziano a piovere informazioni, consigli, opinioni...
Cercherò di farne tesoro!!
 Ora sono qui sul letto, un pezzettino di gommapiuma su un'asse di legno durissimo ma la stanchezza si fa sentire, a breve mi addormenterò!
Mi aspettavo persone meno interessate ai soldi qui in Nepal, molto più simili ai birmani, ma è anche vero che ho visto solo Kathmandu e sono solo al primo giorno!!! Spero di sbagliarmi, le persone fuori dalla capitale mi piaceranno sicuramente di più! 





                   
                    Durbar Square, Kathmandu











   Monkey Temple, Kathmandu.                                      Patrimonio Unesco



Bhaktapur

Dopo tante peripezie per trovarla salgo finalmente sul bus per Bhaktapur.
Gli unici ai quali chiedere informazioni senza incappare in qualcuno che ti chieda soldi, che abbia qualcuno da sfamare, che ti offra prodotti locali, droga o che ti voglia vendere pacchetti di trekking, sono i poliziotti!!! Questa cosa mi da particolarmente noia...
Comunque come dicevo, salgo sul bus.
Lungo la strada l'autobus locale sul quale sto viaggiando viene urtato da un altro autobus facendo schizzare via lo specchietto. 
Iniziamo bene insomma !

Bhaktapur (भक्तपुर - Bhaktapura), antica città newari, grande centro religioso induista situato nella parte est della Valle di Kathmandu...
Sotto alla pioggia torrenziale inizio a visitare il sito storico della città.

Peccato per i monumenti andati distrutti dal grande terremoto, (alcuni veramente molto belli), ma ciò che rimane mi piace tantissimo!!! La città è Patrimonio dell'Unesco con i suoi stupendi palazzi del XV e XVII secolo ed è proprio un piacere agli occhi girarla, osservarla e scoprirla passo dopo passo.
Appena entrato nel sito vengo ovviamente preso di mira da cinque o sei guide che vogliono a tutti i costi che le ingaggi, ma prontamente mostro la mia fidata lonely a mano e declino la loro più che ovvia offerta!!!...
Mi fermo a pranzo, ma cosa mangiare?

Momos ovviamente!!!
Finisco la visita con tutta la calma e la tranquillità di cui ho bisogno per gustarmela a pieno.

Ad un certo punto, dall'alto il sole viene a farci visita e a baciarci con il suo calore invernale e la sua luce portatrice di energia positiva.
È ora di riprendere il bus per rientrare a Kathmandu, questa volta mi capita il posto in prima fila accanto all'autista!!! Che ridere,è davvero strano!
Nel frattempo la pioggia è tornata prepotente su Kathmandu e mi tocca camminare sul fango per raggiungere l'ostello! Taxi??? No no grazie, feet are for free!!!


















         Cittadina di Bakhtapur, oggi agglomerato di Kathmandu.
               Tutta la città è un sito archeologico.


Patan

Appuntamento oggi alle 14.00 a Patan con Ania, amica di una delle mie più care amiche, una ragazza polacca che vive qui e insegna inglese ! 
Decido di andare a Patan a piedi, in media sono quasi due ore di cammino da Thamil (il rione dove sto a Kathmandu).
Me la prendo molto con calma, cammino fino a Durbar Square, l'attraverso, imbocco New Road e poi giù fino a destinazione.
L'inquinamento si fa sentire tanto che mi compro una mascherina come ormai è di moda da queste parti per coprirmi naso e bocca!

Arrivo a Patan e mi incontro finalmente con Ania .
Dopo i consueti momos visitiamo Durbar Square utilizzando la "snake way". Piccola e concentrata ma molto carina! Facciamo poi un giro per il centro cittadino.
Ad un certo punto chiacchierando del più e del meno Ania mi suggerisce di alzare gli occhi al cielo: c'è l'Hymalaia!!! 
È stranissimo riuscire a vederla da qui mi spiega ma il brutto tempo di ieri ha pulito un po' la cappa d'inquinamento che ristagna sulla valle intorno a Kathmandu!!! 
La giornata di oggi invece è meravigliosa, il sole splende caldo e la catena montuosa si mostra fiera in tutta la sua bellezza riempiendomi gli occhi di felicità e d'emozione!!! 

L'Hymalaia!  Finalmente l'ammiro davanti a me, prima d'ora infatti l'avevo vista soltanto dalla cabina di un aereo!!! 
Lo spettacolo è mozzafiato. 
Il tetto del mondo, lungo 2400km che separa Nepal, Bhutan India e Pakistan dalla Cina raccoglie ben 8 delle 14 cime che superano gli 8000m.

È tempo di rientrare alla base e sono in un taxi paralizzato nel traffico... 
Spero di arrivare in tempo in ostello visto che questa sera hanno organizzato la cena indiana! 
Dopo quasi due ore alla fine riesco ad sedermi a tavolo puntuale per la cena.













       Patan (una volta Lalitpur),oggi sobborgo di Kathmandu 


Boudhanath


Boudhanath (Boudha), a due ore di cammino da Kathmandu, il più grande stupa dell'Asia!!! Migliaia di pellegrini che si riuniscono qui per il kora, il rituale di circumnavigazione del chörten... Monaci che camminano sgranando il mala, persone che pregano, altre che chiacchierano... Un posto veramente magico dove rilassarsi e pensare alla fortuna di trovarsi in questa terra, alla scoperta del Mondo.






         Boudhanath, il più grande stupa dell'Asia. Kathmandu


Pokhara

La sveglia strilla alle 5.30 perchè il bus parte alle 7.00 e devo camminare circa venti minuti per raggiungere la stazione degli autobus.
Mi incammino quindi con in mano una cartina che non mi è molto d'aiuto  visto che la maggior parte delle strade di Kathmandu non hanno nome.
Chiedo quindi conferma sulla direzione ad una signora con la quale condivido un pezzo di strada.
Arrivo alla stazione dei bus (bus parcheggiati lungo il marciapiede in una via di veloce scorrimento, questa è la stazione degli autobus) ovviamente sono il primo della fila.

Si parte.

Per le prime tre ore la strada non è che un susseguirsi di dossi, buche da evitare, immersi nell'anarchia del codice della strada. Si susseguono  salite, discese e sorpassi ai confini con la realtà (perfino i camion con rimorchio sorpassano), su una statale a due corsie.
Lasciando Kathmandu spunta il sole, abbandoniamo la cappa di smog che ristagna sulla capitale!
Facciamo tre tappe in tutto fino a Pokhara, in una delle quali non rinuncio alla mia razione giornaliera del mio piatto preferito.
Ad un certo punto del tragitto ci troviamo incolonnati, 3 ore fermi a causa di un incidente... 
Croce rosse che corrono , portano i feriti in ospedale; chiedo all'autista se sia morto qualcuno, mi dice di no e poi mi informa che queste cose sono all'ordine del giorno in Nepal. Tutto bene! 

Finalmente sono a Pokhara alle 17.20.

Quasi 11 ore per coprire poco meno di 200km.
Ma che dire, sono in Asia, sono in Nepal e qui le cose vanno così.
La fretta non esiste da queste parti.
La campagna offre degli spettacoli molto suggestivi, villaggi pittoreschi, bambini che giocano spensierati o che  ritornano in uniforme da scuola, donne in abiti tradizionali, persone che lavorano, vacche che pascolano, cani che corrono gioiosi, paesaggi incantevoli…

Faccio colazione in giardino, la giornata è bella e posso vedere la cima del monte Machapuchare.
Dopo colazione parto per andare a vedere la world peace pagoda ubicata su una collina alla sinistra di Pokhara.
Lungo la strada, la mia attenzione viene rapita da un piccolo negozio tibetano, così entro e senza accorgermene mi ritrovo a parlare con Tientsin, un ragazzo quasi coetaneo figlio di rifugiati tibetani! Parliamo per quasi due ore del senso della vita, del bene e del male, della felicità, del denaro, del Tibet e dell'invasione cinese, dello stile di vita occidentale rispetto a quello orientale... Due ore che volano, uno scambio di idee, una lezione di vita!!!

Proseguo, raggiungo il lago, pago il tragitto e salgo sulla barca per attraversarlo e arrivare sulla sponda opposta da dove inizia la salita in mezzo al bosco che conduce all'edificio religioso!!! 
Dopo tanta fatica e sudore, arrivo alla pagoda, ma prima di visitarla seguo le indicazioni per raggiungere la vista panoramica. Non mi basta la salita, così da bravo masochista continuo a camminare per altri quaranta minuti però da qui si vede Pokhara e il lago è fantastico, spettacolare!!!
Ritorno alla pagoda di recente costruzione e molto bella! I pellegrini camminano intorno in senso orario pregando... 
Scendo dal lato opposto rispetto al quale sono salito e sbaglio sentiero, finisco in mezzo ad un villaggio, bambini che giocano, signore sedute a chiacchierare e a godere del sole... Vedo una signora anziana bellissima e le chiedo se posso scattarle una fotografia, mi dice di sì, si sistema in tutta la sua dignità e si mette in posa... 
Non smetto di ringraziarla!!Un po' più in giù scatto un'altra foto, questa volta insieme ai dei bambini intenti nei loro giochi.

Arrivo in un rione periferico di Pokhara, sono infatti l'unico straniero.
Mi salutano tutti , mi sorridono, mi aiutano quando chiedo informazioni; devo andare a vedere la grotta Gupteshwor Mahadev e la Devil's fall... 
La grotta da dove si vede la cascata però, non mi entusiasma affatto!!! 
Ciò che invece mi rende felice invece è sapere che li vicino c'è una colonia di rifugiati tibetani. Devo assolutamente andare a visitarla.
Le persone tibetane che ci vivono sono molto ospitali, si fermano a chiacchierare, mi parlando della scuola buddista che hanno nel villaggio, mi insegnano a salutare e ringraziare in tibetano, mi raccontano del Tibet (e mi vien voglia d'andarci)!!! 

Ci sono altre due colonie tibetane a Pockara, oltre quella che ho avuto il piacere di visitare, una più piccola in città e una grande situata a nord (che andrò a visitare domani); povere persone, costrette ad abbandonare la loro terra perchè invasa dai cinesi ufficiosamente per puro sfruttamento del sottosuolo, ufficialmente per disintegrare il sistema feudale tibetano e imporre il totemismo di Mao!

Poco dopo il sole inizia a tramontare, il buio qui arriva presto, così mi incammino un po' alla ceca nella direzione che secondo me porta sul lake side...
Passano due taxi ma sono pieni. Inizia a diventare sempre più buio, e camminando sul bordo della strada penso che in qualche modo arriverò all'ostello, qualcuno provvederà per me come capita sempre.
Infatti, nel giro di poco tempo mi si affianca un furgone, capisco subito essere l'autobus locale; il bigliettaio mi chiede la mia direzione e gli rispondo "lakeside"... 
Mi fa cenno di salire e di scendere qualche fermata più avanti  per prendere un altro bus.
Una volta a bordo mi siedo a terra perchè non c'è più posto. una signora con una bambina cortesemente si stringe in modo da lasciarmi un po' di spazio per sedermi. 

Cambio bus e arrivo all'ostello, non vedo l'ora di farmi una doccia, ho camminato veramente tanto oggi, mi sono seduto solo per magiare dei momo al volo.
Credo di emanare lo stesso odore di uno yak.



Dopo aver ottenuto il visto d'entrata nell'area dell'Annapurna, lascio il Nepal tourist board e mi dirigo verso il più grande centro di rifugiati nepalesi di Pokhara, decentrato in periferia rispetto alla zona del lago.
Decido d'andarci a piedi, attraverso così la città vecchia completamente al di fuori da ogni giro turistico!!!

Spesso infatti capita che le persone si fermino a guardarmi con un'espressione come a chiedersi il perché della presenza di un occidentale.

Quando chiedo un'informazione le persone si fanno in quattro per aiutarmi, sono deliziose ed estremamente cortesi... Mi fermo a mangiare qualcosina al volo giusto perchè ho i crampi, mi concedo dieci minuti al massimo.

Finisco con il costeggiare quella che sia la mappa che i nepalesi chiamano highway (anche se si chiama autostrada al massimo è una statale ).

Chiedo l'ultima volta informazioni per avere la conferma di essere sulla strada giusta ma la signora anziana mi informa che mancano ancora due km e mi consiglia di prendere il bus.
Dhanybhad didi, Namaste (grazie signora, arrivederci)... 

Dopo più di 4 ore di cammino, accetto il consiglio e salto sul primo bus che passa e in 10 minuti sono a Tashi Palkhel!

Faccio un giro del villaggio, alle 15.30 inizia la preghiera dei monaci.
Entro nel Jangchub Choeling Gompa e mi siedo a terra in silenzio e con profondo rispetto.
Le loro preghiere, il suono dei dungchen (le trombe tibetane), il suono dei tamburi, una litania melodiosa che mi rilassa tantissimo mi svuotano la mente.
Qui le casette sono tutte basse ad un piano, piccoline proprio come piacciono a me! Un microcosmo a sé in un paese meraviglioso...
Inizia a piovviginare, rientro alla base, ma questa volta contratto e salto subito sul primo taxi... 


Sarankot

Ho ormai imparato a girare con il bus locale.
Oggi sono stato a Sarankot, a 1500m sopra Pokhara!
Un posto da dove , se la giornata non è pervasa dalla foschia come lo è oggi, si può vedere l'Annapurna... 
Mi affido alle informazioni dal proprietario dell'ostello: vado alla rotonda e salgo sul primo bus, scendo al km0 (ho scoperto essere il punto dove inizia la presunta highway) e cambio bus fino alla stazione dei bus pubblici (diversa dai bus turistici), li scendo e salgo sul bus per Sarangkot!!! 
Salgo e aspetto 45 minuti prima di partire. Il bus pullula di donne piene di borse della spesa, di bambini e di qualche signore! Sono finito in ultima fila, furbamente le signore per assicurarsi il posto han piazzato la loro spesa sul sedile e sono andate a fare un giro per poi tornare al momento della partenza! Dicevo, sono in ultima fila, c' è un po' di spazio stavolta  ma devo stare comunque  a 3/4 con il busto alla Lili Gruber in quanto i sedili sono concepiti per gli asiatici.

Inizia la salita, musica nepalese a palla, corriamo lungo il bordo della strada privo di qualsiasi protezione.

Una volta sceso dall'autobus cammino per quaranta minuti su una terribile scalinata prima di arrivare al view point.
Arrivo in cima quasi cadaverico e completamente sudato quando all'ultimo gradino spunta un signore che mi si piazza davanti e... Namaste, 50rs please... Il prezzo da pagare per accedere alla torre!!! Sulla vetta purtroppo la vista non è delle migliori data la giornata.

Riconosco dall'altro lato del versante il villaggio tibetano che ho visitato ieri, sulla mia destra invece tutto il Phewa Lake e Pokhara!

Davanti a me la pista di lancio per parapendio!
Per ritornare in ostello, si fa il giro al contrario. 
Scendo lungo un sentiero, vedo un bus parcheggiato in un prato, ci sono dei bambini e delle donne dentro, mi metto a giocare con loro e chiacchiero un po' con le signore.
Dopo 5 minuti di attesa arriva il conducente e mi chiede se devo andare a Pokhara, io rispondo di sì e  allora mi invita a scendere da quel bus e di prendere quello giusto.
Ho visto un autobus e ci son salito ma era un autobus della scuola e così appena entro scoppiano tutti a ridere e io con loro!!!
L'autobus, tra andata è ritorno mi è costato 180rs pari ad 1,60€, 
il taxi mi avrebbe sicuramente spennato e di sicuro non mi sarei mai trovato in mezzo a tanta gente così meravigliosa... 

A Sagarkot la maggior parte delle persone presenti si sono girate per farmi capire che era quella la mia fermata.
Grazie!

Oggi ho fatto il volo più bello della mia vita!
Un volo che mi ha fatto emozionare subito durante la corsa di decollo.
Una lacrima per la consapevolezza di trovarmi in questo paese che da sempre mi aveva incuriosito, una lacrima per volare tra le vette dell'Himalaya, una perchè sono fortunato ad avere la possibilità di viaggiare (e la consapevolezza di farlo bene), e una lacrima infine per i miei angeli custodi che da sempre mi proteggono.
Sono davvero felice.
Subito dopo il decollo, maestoso davanti a noi appare il Machhapuchhre (6998m) e successivamente l'Annapurna (8091m).
Ho letteralmente i brividi!























(...)










Insediamento Tibetano più grande di Pokhara


Jomsom

Sono le 5.35 del mattino, e tutto giace!!! Sono seduto davanti all'aeroporto di Pokhara, ancora chiuso. L'unica luce accesa è l'insegna "Pokhara Airport" e la sola persona sveglia è una guardia!
Il decollo con Tara Air è alle 06.45 e il volo dovrebbe durare 20 minuti fino a Jomsom.
Alle 5.40, le prime luci aeroportuali si accendono, magari hanno avuto compassione... 

L'imbarco avviene con un'ora di ritardo, bisogna infatti aspettare che le condizioni atmosferiche a destinazione siano buone, sino a quel momento non si parte!

Atterrato a Jomsom mi dedico subito alla ricerca di un posto dove dormire... 
Scopro che la via principale della città è anche l'unica strada. E Jomsom è il capoluogo del Lower Mustang...
Entro nel Majestic hotel, guardo le stanze e scelgo quella che mi piace di più, finalmente una camera tutta per me con l'acqua calda, un lusso! 1000rs per notte.
Accetto!
Esco dall'hotel alle 10.00, mi dirigo all'ufficio dell'Annapurna conservation Area per chiedere un'informazione sul trekking che dovrò fare, il signore che ci lavora, tanto per cambiare è estremamente gentile e cortese!

























Lower mustang vici e Jomsom


Villaggio di Thini

Da qui mi dirigo verso il paese di Thini a 2800m, costeggio la pista, passo davanti alla runway e arrivo al fiume... 
Incontro il primo ponte tibetano della giornata e ovviamente quel coso mi crea una notevole paura, ma che devo fare?Procedo... Mi faccio forza, mi racconto che la paura è uno stato mentale, mi concentro per non guardare giù, ma figurati... Il ponte ad ogni passo sussulta ed è nulla a confronto ad un altro ponte che incontrerò più avanti, sospeso ancora più in alto.

Arrivo dall'altra parte della sponda e incontro la prima mucca della giornata , mi guarda, mi studia, cammino io e cammina lei, mi fermo io e si ferma lei.

Imbocco sentieri, attraverso campi e arrivo al villaggio di Thini, il più vecchio della valle, posto di fronte a Jomsom, ma un pó più in su di altitudine. 
Un paese bellissimo che mi ricorda i paesi visti sulla Catena dell'Atlante!!! Cerco un posto dove mangiare qualcosa e finisco in uno dei due ristoranti del piccolo paese. 
L'unico piatto disponibile è riso fritto con uova.

Mi reco al gompa della città, ci giro attorno e poi imbocco la strada per raggiungere sia il lago Dhumba che la fortezza Gharab Dzong, fatta costruire dal re Thing Migchen (oggi ridotta ad un ammasso di pietre)...
Il cammino dura circa un'ora in cui mi fa compagnia un bel cane nero molto affettuoso. Si fa coccolare e quando si allontana lo chiamo, lui torna.
Il percorso è tutto un sali e scendi da colline, percorsi sdruciolevoli a strapiombo e ponti tibetani...

Passo tantissime ore da solo, in realtà non proprio, come dicevo c'è il cane nero che mi accompagna, il paesaggio, la mia mente, la Madre Terra, le montagne...
Il paesaggio mozzafiato mi carica di energia, sorrido, sono davvero felice!
L'Annapurna vigila su di me... 
Mentre attraverso la campagna, sento urlare "namaste", mi giro e vedo un uomo su un albero che mi saluta, mi chiede come mi chiamo e da dove vengo e poi mi dice "welcome to my country"... 
L'ospitalità di questa gente non ha eguali.

Raggiungo il lago che alla fine scopro essere un laghetto niente male.
Da qui ritorno sui miei passi e salgo su un'altra collina a vedere i resti della fortezza!
Il ponte tibetano balla scosso dal vento forte e io ho paura, ho paura di bloccarmi ma alla fine la voglia di salire è più forte... 
Ne varrà la pena!!! Una volta lassù tre cavalli liberi pascolano tranquilli. 
Come siano arrivati lì solo loro lo sanno!
Faccio delle foto  e scendo a valle... 
La discesa è pericolosa, abbastanza scivolosa, a strapiombo e il vento che soffia forte e spinge non facilita di certo il compito!
Se scivolo qui non mi trova più nessuno!

Per ritornare a Jomsom devo ripassare per Thini, arrivo alla piazzetta principale e trovo un gruppo di persone sedute in fila su un muretto a chiacchierare e a scaldarsi a fatica sotto un timido sole.
Inizia a fare freddo! Giro l'angolo in una stradina stretta del paesino finché trovo davanti a me un toro con delle corna gigantesche!
Mi blocco di colpo e anche lui mi fissa, la cosa non mi piace, mi arrampico su un muretto e mi siedo! Io gli chiedo di spostarsi cercando di usare un tono di voce tranquillo e di non far trapelare la paura ma lui impassibile muggisce e rimane inchiodato lì.
Dopo un po' decido che non posso permettermi di far scendere il sole oltre alle montagne altrimenti non avrò abbastanza luce per ritornare a Jomsom. Scendo quindi dal muretto, faccio per passare dietro a lui quando schizza in avanti vedendo la strada libera. 
Avevamo paura l'uno dell'altro!

Riprendo il mio cammino, lo allungo volutamente per vedere un ponticello di legno che è stato distrutto dal terremoto ed ora ricostruito... 
Attraverso dei campi verdi, la "periferia di Jomson" ed entro finalmente in "città". 
Sono stanco morto! Ora per fortuna mi aspetta dell'acqua calda, una bella doccia e la mia stanzetta!!! Alle 20.30 sono già nel letto, ho cenato e ora fa un freddo tale che la zona più calda è sotto a tre strati di coperte!!! 
Fuori il buio più totale, non ci sono luci lungo la via che illuminino la strada.
Quindi mi corico a scrivere... 

Oggi 05/02, con -6 esco presto dall'hotel e mi incammino verso il fuoristrada pubblico, dall'altra parte di Jomsom, che mi porterà al monastero di Muktinath.
Dunque, nel fuoristrada ci sono 13 posti e ovviamente c'è il tutto esaurito. 
Tanto per cambiare non ci sto con le ginocchia.
Inizia la corsa, la strada è tutta sterrata, guadiamo un fiume, ci arrampichiamo fino a raggiungere i 3800m dove è sito il monastero! La durata del viaggio è di un'ora e mezza, durante la quale mi pesto ovunque, ginocchia, testa, fianchi... Arrivo a destinazione completamente devastato.
Sceso dal fuoristrada, aspetto che l'autista mi passi lo zaino finito sul tetto e mi incammino verso il monastero, mi aspettano ancora 45 minuti di cammino durante il quale vengo adottato da un gruppo di monaci buddisti diretti anche loro al monastero... 
Chiacchieriamo, ridiamo, scattiamo foto assieme, mi invitano alla puja che si terrá un' ora dopo.

Nel frattempo visito il monastero, faccio le mie offerte, cerco di rendermi il più umile possibile per rispettare questo luogo di culto!
Vengo benedetto da un monaco induista, e una monaca mi augura buona fortuna avvolgendomi il collo con la sciarpa bianca (katha)...
Inizia la puja, la preghiera, mi siedo a terra insieme ad alcuni fedeli e mi lascio trasportare dalla litania della loro fede... Chiudo gli occhi, non so cosa dicano ma a modo mio ringrazio di trovarmi lì in questo posto sperduto tra le montagne dove mi sento accolto a braccia aperte!

A fine preghiera i monaci mi chiedono di far loro delle foto, mi affidono macchine fotografiche e cellulari... Il lama mi ringrazia e ci scambiamo i contatti, sono invitato al monastero dove vivono a Kathmandu, se ho voglia di chiacchierare e ascoltare degli insegnamenti e con un sorriso aggiunge di non sentirmi obbligato!!! 
Riprendo lo zaino e sto per incamminarmi quando mi imbatto in un gruppo di signore olandesi tra i 55 e i 72 !
Sono qui per fare trekking e andare a visitare un villaggio di profughi tibetano che sostengono a distanza da tanti anni.

Mi adottano anche loro  e scendiamo a valle verso Kagbeni (2800m).
Hanno tre portatori che le aiutano che le fanno anche da guide; il paesaggio è fantastico così come  le persone che incontriamo per strada, è puro godimento per lo spirito e per gli occhi!!!
Una signora, viaggiatrice da una vita, mi racconta che quand'era giovane assieme ad un gruppo di amici si sono messi in macchina e son partiti dall'Olanda per arrivare in Nepal. Hanno attraversato Yugoslavia, Turchia, Iran e sono arrivati fino in Afghanistan (e da qui han deciso di ritornare a casa); mi raccontava di com'era l'Iran un tempo, di quello che lei ha visto 45 anni fa, all'epoca dello Shah Palavi, della società moderna che era un tempo. Insomma pendo completamente dalle sue labbra, sono affamato di saper e la tempesto di domande.

Camminiamo per quasi 4 ore prima di arrivare a Kagbeni, ad un certo punto ci imbattiamo in un vento fortissimo, poi dietro ad una curva ci sorprende un tramonto meraviglioso.
Attraversiamo villaggi dove si possono vedere ancora i danni del terremoto del 2015!

Dopo tanto camminare, ormai al  buio arriviamo all'hotel, loro avevano già prenotato le loro stanze, io ovviamente no! Ma non è alta stagione per cui non ci son problemi a trovare una stanza libera... 
A cena si uniscono a noi un ragazzo e una ragazza californiani, lei è qui per fare delle ricerche per l'università, due persone veramente solari, umili e interessanti.
Visto che il riscaldamento non c'è (se non in cucina dove c'è la stufa), mentre mangiamo i proprietari mettono dei braceri sotto al tavolo per riscaldarci, non lo avevo mai visto prima, una vera goduria!
Alle 9 sono già a letto, fa freddo, ho due coperte pesanti, maglia termica, felpa di pile, berretto, pantaloni del pigiama e calze; fuori soffia un vento forte e gelido, è buio pesto... Si sente soltanto il sibilo, il canto, il sospiro del vento che si insinua tra le case basse in pietra di Kagbeni.

Buonanotte!!! Un pensiero va al mio amore e alla mia dolce mamma, non posso mettermi in contatto con loro, spero soltanto non si preoccupino, purtroppo non c'è rete, il wifi non funziona e spessissimo manca l'energia elettrica!!!
E Pachamama ... sei straordinariamente unica e meravigliosa!!!

Da Kagbeni a Marpha


La giornata di oggi prevede il cammino da Kagbeni a Marpha!
Sono 5 ore di percorso tra vento forte, terriccio che gira vorticosamente nell'aria, pioggia e infine sole!!! Gli elementi naturali ci scorteranno fedelmente fino a Marpha.

Marpha, villaggio Takhali a 2680m, posto stupendo e incontaminato dove la maggior parte degli abitanti sono tibetani! Arriviamo al villaggio e rimaniamo estasiati, un paradiso in terra...
Visitiamo il Nyngali Samtemling Gompa, il monastero buddista tibetano!!! Dentro tanti piccoli monaci intenti a pulirlo, entriamo rispettosamente e ci salutano, ci corrono incontro chiedendoci da dove veniamo!!! Facciamo il giro di questo piccolo ma spettacolare monastero...
Raggiungiamo l'hotel, bevo con le mie amiche un té caldo e poi... Doccia... Doccia, si fa per dire! La doccia consiste in un secchio di acqua bollente.


Prima di cena va via l'energia elettrica, siamo attorno al tavolo con una lampada elettrica in mezzo, fa davvero freddo. Le signore fanno la maglia, c'è chi come me scrive il diario della giornata; onestamente mi sento molto a mio agio in mezzo a loro, mi hanno accolto come un figlio, e mi hanno piu volte ringraziato per questi due giorni trascorsi insieme!

Dopo cena ci salutiamo, da domani le nostre strade si separeranno. 
Due di loro, quelle con cui sono stato più in sintonia mi abbracciano tantissimo, mi ringraziano e mi augurano ogni bene per tutto!!! 
Ci siamo scambiati le mail, credo proprio rimarremo in contatto.
Abbraccio nuovamente la signora che oggi mi ha regalato una pietra a forma di cuore dicendomi : "This stone is for you and your boyfriend, you are a very special boy!!!"Sono persone che porterò sempre nel mio cuore, persone buone, persone dalle quali puoi solamente apprendere...
Sono fortunato!!! Namaste 

07/02 attraverso Marpha per andare a prendere il bus per Tatopani (che vuol dire acqua calda in nepalese).
Sono li che aspetto, il bus dovrebbere passare tra mezz'ora, un'ora al massimo !
Nel mentre guardo il calendario e mi faccio il conto dei giorni rimasti, penso un po' e ritorno sui miei passi, raggiungo nuovamente le signore olandesi, oggi vanno a a visitare un campo di rifugiati tibetani, il più povero del Nepal, il più piccolo che da anni sostengono con le loro donazioni! Chairock, costruito nel 1962... 15 anni fa alcune di loro andarono in loco a portare fondi e ad aiutare a costruite due bagni per la scuola e una doccia!

Visitiamo il villaggio assieme al maestro della scuola che ha avuto la possibilità di studiare grazie a uno sponsor olandese, una signora anziana; incontriamo un altro ragazzo, anche lui insegnante ma presso un monastero vicino a Jomsom.

Sulla strada verso il villaggio trovo a terra una lettera Y di plastica, ecco, il chiaro segno che ho fatto la scelta giusta, il fatto che mi trovi lì non è un caso, dovevo visitare Chairock assieme a loro.

Ci incamminiamo verso Tukiche, tre ore di cammino in un paesaggio da favola.

Stiamo scendendo di altitudine, s'inizia a vedere la vegetazione.
Stupendi abeti ci avvolgono con il loro profumo e il loro verde intenso.
Attraversiamo due ponti tibetani, il secondo dei quali molto alto, lungo e "ballerino" a causa del vento ma non ci sono alternative, devo attraversarlo!!! Mi armo di coraggio e speranza.
Arriviamo a Tukiche, decidiamo di dormire lì, appoggiamo gli zaini nelle stanze, pranziamo e andiamo a visitare il villaggio!!! Molto bello anche questo. Girando ancora un po' trovo a terra un pezzo di mascella con ancora i denti attaccati, si presume di una mucca... Ritorniamo in hotel, estraiamo i denti per tenerli come ricordo, cena e poi, nanna...
La mia camera ha 3 finestre, due laterali e una posizionata sul lato della testa del letto, da tutte e tre vedo l'Himalaya grazie alla luna splendente... Come chiudere le tende? No, non si può!








mustang


Tatopani 


08/02 Ho lasciato il Mustang. Ma un pezzo di cuore è rimasto lì e so che ci rivedremo, ne sono certo!
Grandi e calorosi abbracci e saluti a colazione, con un certo magone lascio il gruppo di signore (sì, ho la tendenza ad affezionarmi alle persone, una mi abbraccia in lacrime, e due mi danno due bigliettini facendomi promettere di leggerli durante il viaggio) e mi avvio a prendere il bus per Tatopani... Lungo il percorso vedo in tutta la sua maestosità il Dhaulagiri con i suoi 8167m, davvero spettacolare!!!
Fino a destinazione sono tre ore di bus, durante le quali guadiamo un fiume, attraversiamo boschi e scendiamo lungo l'unica strada che spesso costeggia burroni infiniti senza che ci sia nessuna protezione, ma così è e così bisogna andare... 

Si sobbalza di continuo, ogni tanto do qualche testata alla cappelliera sopra... 
Arrivo a Tatopani, prendo la stanza con bagno esterno, mi faccio la doccia gelida e faccio il bucato. Secchio, sapone, acqua fredda e stendo dove trovo spazio!!! Finito tutto ciò, me ne vado a Hot Spring, due piscine in pietra con acqua calda a 37°C... Me ne sto lì tutto il pomeriggio in pace a riposarmi!!! Devo pur ammortizzare le 150rs dell'entrata (1,30€)!
Converso con persone nepalesi, un ragazzo spagnolo, uno coreano, una francese, una coppia olandese, ci scambiamo opinioni, consigli e un in bocca al lupo... 


Le donne in acqua si devono immergere con un pareo, altre lo fanno vestite, è inoltre un luogo, dato l'acqua calda naturale, dove le persone vengono a lavare i vestiti e a farsi la doccia!!! 

Mi affascina tantissimo studiare le persone, guardare come lavano i vestiti (sia uomini che donne), come interagiscono tra di loro, i segni che li contraddistinguono tra caste (anche se devo dire che la divisione tra caste in Nepal non è così sentita)...
È sera e sono stanco morto, qui si sta bene, oggi si poteva stare in maniche corte e pantaloncini, siamo a 1200m!!! Sono le 20.30 e sono a letto, domani mi aspetta una giornata impegnativa…

Questa mattina sono partito alle 7.35 dalla guest house di Tatopani, 1200m... 
Sono arrivato dopo 8ore e 30min di cammino a Ghorepani a 2800m (morto, gambe spalle e schiena a pezzi) con uno zaino che pesa 10.5kg!!! Posso dire di essere orgoglioso di me stesso... 
In tanti mi hanno suggerito di fermarmi a Shika a metà strada in modo da fare il percorso in due tappe ma ho voluto vedere fino a dove posso arrivare, testarmi, ascoltarmi. A volte la determinazione ha vacillato ma alla fine sono arrivato a destinazione (anche se in cuor mio è come se avessi sempre saputo che ce l'avrei fatta)...
Per strada ho incontrato i ragazzi con i quali ho chiacchierato nella piscina termale, e gli ultimi due chilometri di salita li condivido con un ragazzo coreano, facendoci forza reciprocamente!!! 


Trekking a Poon Hill

Stavolta la sveglia è  alle 5.00, la partenza è prevista alle 5.20, mi aggrego ad un ragazzo e una ragazza tedeschi, dobbiamo raggiungere i 3210m di Poon Hill prima del sorgere del sole... 
Fa tanto tanto freddo, vestiti multistrati, torcia sulla testa e partiamo!!! 45 minuti di sole scale... Siamo arrivati in cima che faceva ancora più freddo, soffiava un vento forte, ma, quello che da li a poco appare davanti ai nostri occhi, appagherà tutte le immense fatiche di questi giorni!!! 

Buongiorno Annapurna, Buongiorno Dhaulagiri... Namaste ! Grazie per la forza e grazie per la determinazione che mi ha condotto fin qui... Pachamama, grande Madre, sei spettacolare e unica!!! 

Lumbini

Sono arrivato a Lumbini due giorni fa... Dopo quasi dieci lunghe e interminabili ore di autobus, sei delle quali spese lungo tornanti a salire e scendere dalle colline...
Lumbini luogo Sacro per una moltitudine di persone, devote e devoti, monaci e monache, luogo di pellegrinaggio per migliaia di fedeli e simpatizzanti.
In questo luogo, Maya Devi ha dato alla luce Siddharta Gautama, il giovane principe che ha raggiunto l'Illuminazione, ed è stato rinominato Buddha (Buddha Śākyamuni, शाक्यमुनि)!!!

Il giorno dopo essere arrivato, il 14 febbraio, al mattino sono andato a visitare il tempio Maya Devi. Al suo interno è custodita la roccia sulla quale Buddha è nato.

Lascio una piccola offerta in suo onore, esco e mi addentro nel parco tra infinite bandiere di preghiere!!! Tutte che svolazzano libere grazie al vento, le preghiere si elevano in cielo, spiccano il volo per raggiungere lidi celestiali.

Conosco Linda, una ragazza che come me è arrivata il giorno prima da Pokhara; finlandese, vive negli Stati Uniti, una persona meravigliosa, un'energia travolgente, un bellissimo sorriso, occhi che hanno voglia di vivere... Una ragazza che in una giornata mi ha aiutato a capire quanto sia importante un sorriso, una sola piccola ma buona parola, una risata... che mi ha insegnato a gioire delle piccole e semplici cose, di non dare mai nulla per scontato e che mi ha fatto rendere conto di quanto io sia fortunato!!! 

È la seconda persona da quando sono partito che mi ha aiutato a capire e a realizzare meglio la mia immensa fortuna... 

Assieme visitiamo il tempio Maya Devi e siamo stati benedetti da un monaco, successivamente noleggiamo le biciclette (rigorosamente indiane e meravigliosamente hipster) e andiamo a visitare i gompa (per usare il termine tibetano) che ci interessano... 

Sí perchè la zona adiacente al Tempio, è disseminata di monasteri buddisti, divisi a metà da un canale: a sinistra quelli seguaci della scuola Mahayana, a destra quelli della scuola Theravada. Per concludere la giornata in armonia, andiamo a gustare il tramonto presso il Sacro Tempio... Bellissimo, tutti i monaci dei diversi monasteri che pregano assieme, una pace, una tranquillità, una gioia interiore.E noi siamo stati lì, in silenzio, fermi ad ascoltare, a osservare, a ringraziare... 


Siccome, i giri convenzionali vanno bene ma non troppo, assieme a una ragazza e un ragazzo austriaci (quindi "cugini" perchè dello stesso grande e immenso Impero, di cui andiamo entrambi orgogliosi, quello Asburgico) decidiamo d'andare a visitare il confine tra Nepal e India.
Un confine che dista soltanto 8km da Lumbini, utilizzabile solo da nepalesi e indiani!!! In hotel ci raccomandano di non provare a superare il confine, perchè due mesi prima, hanno provato a farlo due viaggiatori cinesi e son finiti per direttissima in prigione a Delhi!
Promettiamo!

Ci incamminiamo, dopo un'ora giungiamo in un paesino e saliamo sul bus locale che ci porterà a destinazione a Kakarahawa!!!
Credo che non vedevano tratti occidentali da un po' qui, tutti che ci guardano curiosi probabilmente chiedendosi cosa ci facciamo in quel posto.
I più giovani ci salutano e ci fanno subito mille domande.

Decidiamo di bere un té masala e mangiare alcuni samosa e ci rechiamo in un posto dove servono "street food".
Il proprietario, cuoco, cameriere, cassiere, tuttofare fa alzare i clienti dall'unico tavolo, lo pulisce e ci invita a sedere.
Noi ci sentiamo mortificati perchè non era nostra intenzione far obbligatoriamente alzare le persone sedute lì, ma tutti ci invitano ad accomodarci con un sorriso, ci salutano, ci accolgono con estremo calore e simpatia.

Finita la merenda pomeridiana, ci dirigiamo nuovamente verso lo stesso autobus con il quale siamo arrivati.
Purtroppo è già tutto pieno, dobbiamo quindi stare in piedi .

Ritorniamo contenti e soddisfatti a Lumbini, condividendo il nostro concetto comune che questo è viaggiare, scoprire il Mondo, conoscerlo, arricchirsi interiormente e culturalmente...
Siamo a Lumbini giusto al tramonto, pronti per andare al Tempio Maya Deva, a liberare la mente, il cuore, l'anima, pronti a renderci puri, a farci accarezzare dalle litanie, dalle poesie e dalle preghiere dei monaci.
Persone meravigliose che non giudicano ma aiutano e insegnano...

Scopriamo così che oggi è l'Infinite Light Day che si festeggia soltanto due volte all'anno, una delle quali in occasione del compleanno di Buddha.
Rimaniamo estasiati di come il fato, l'Universo, l'energia abbiano fatto sì che ci trovassimo qui in quel momento!!! Migliaia e migliaia e migliaia di candele disseminate lungo tutto il percorso che conduce al canale dal Tempio e lungo tutto il canale.
Immagini superlative che porterò sempre con me, nel mio cuore! Ancora una volta un chiaro e palese segno che dovevo essere qui oggi per gioire della forza della Luce!
Sei una forza primordiale unica, energia pura!
Ci sediamo su un ponticello gambe a penzoloni, tutto buio, il cielo è stellato, l'unica luce deriva dalle migliaia e migliaia di candele accese che brillano... 
Come non commuoversi davanti a tanta fortuna!!! 
Dhanybhad!

















Lumbini,Sud del Nepal a 8 km dal confine indiano, luogo di nascita di Gautama Siddharta


Pashupatinath

Pashupatinath, dove sorge il tempio induista più importante di tutto il Nepal, sulle rive del sacro fiume Bagmati. Pashupatinath è paragonata a Varanasi e molti nepalesi decidono di farsi cremare qui una volta defunti! Sadhu e migliaia di devoti quotidianamente si riversano in questo luogo sacro per venerare Shiva... 


Ho visto il rimanente di una pira dove una persona è stata cremata.
 Interessante e strano allo stesso tempo, sei in un luogo dove contempli la morte, un passaggio da uno stato ad un altro, morte e successivamente rinascita/reincarnazione per me, il Nulla per gli atei, lo Indraloka per gli induisti, lo Janna per gli islamici, il Paradiso secondo il pensiero cristiano, ad ognuno la propria interpretazione di quello che un giorno sarà!

Vedere così tante persone in venerazione di Shiva, altre disperate per la morte di qualcuno, una pletora di sentimenti contrastanti tutti profondamente spontanei e naturali ti rendono cinico, ti senti un viandante alla ricerca della conoscenza e non sai se condividere il dispiacere di alcuni o la gioia di altri e in quel momento ti siedi a terra, magari vicino ad un Sadu e osservi la vita con nuovi occhi e contempli la morte in un silenzio profondo.






         Mukhtinath, tempio Buddhista- induista a 3800 mt








                  Trekking su poonhill a 3210 mt










Pashupatinath, Tempio sacro per gli induisti.
Qui le persone si fanno cremare sulle pire, è considerata la Varanasi degli induisti.

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