Viaggia LiberaMente :Il mio Sud America. Viaggio in Perù

Viaggia LiberaMente presenta : 

Il mio Sud America

Serena è pronta ad affrontare l'ultima sfida del suo viaggio in Sud America, un'avventura entusiasmante e ricca di sorprese che l'ha portata prima in Argentina, poi in Cile e in Bolivia e che adesso la mette davanti ad un ultimo grande scrigno, una terra sacra appartenente ad un'antica e gloriosa civiltà.

Cap. IV  Il Perù

Di tutti i paesi del sud america, il Perù, nel corso degli anni è diventato la meta più ambita dai turisti europei.

Ricco di storia e archeologia ha un fascino unico e visitarlo ti riempie il cuore di emozioni e di energia positiva.

Lima

Il mio viaggio ha inizio a Lima, la capitale peruviana. Città molto particolare e un po' deludente è anche chiamata la città triste in quanto, per un effetto meteorologico causato dall' umidità e dall' inquinamento, si presenta con un cielo grigio 300 giorni l'anno.

Mi concedo una visita della città e mi perdo nelle sue vie caratteristiche passeggiando per le piazze e visitando i musei dedicati all'incredibile storia degli Incas. 

Decido di soggiornare a Miraflores,una zona fuori dal centro popolata perlopiù da studenti universitari e per cena ho il primo appuntamento con la cucina peruviana che si presenta puntuale con i suoi favolosi piatti a base di carne di lama accompagnati da salse tipiche davvero squisite.

Arrequipa, Canyon del Colca e Cusco

Il primo volo di questo viaggio mi porta ad Arrequipa, città incantevole situata tra tre vulcani. Ci resto due giorni, uno dei quali lo passo in periferia a visitare la casa del fondatore della città, un’hacienda in mezzo alla campagna davvero bellissima.

In città visito il convento di santa Caterina e il museo di Juanita, la Niña del Hielo che conserva il corpo mummificato di questa bambina sacrificata sulle montagne ai tempi degli Inca.

Prendo poi un autobus che in quattro ore, dopo un viaggio alquanto stressante, mi porta al famoso Canyon del Colca dove passo una notte e avvisto i condor in mezzo al canyon.
Con delle ragazze italiane decidiamo di andare alle terme, l'altitudine è di 3200 mt e la temperatura esterna è di -10!L'acqua è a dir poco invitante, così facciamo il bagno nelle piscine naturali.

Mi aspetta un viaggio in autobus davvero lungo che mi porterà nel cuore della civiltà Inca: Cusco. Questa è in assoluto una delle mie città preferite al mondo e decido quindi di fermarmi cinque giorni.

Mi dedico alla visista dei popoli limitrofi alla città e vado a Pisac,Ollantaytambo e Urubamba e resto affascinata dai siti archeologici e rapita dalla dolcezza infinita delle persone.
Questa zona pullula di turisti e i prezzi di tour e ristoranti, di conseguenza, lievitano notevolmente.

Machu Picchu

A Cusco mi procuro il biglietto del treno che mi porterà ad Agua Calientes, la cittadina che funge da punto di partenza per la salita al famoso Machu Picchu.

In treno conosco una ragazza di Taiwan con cui visito il sito. Una volta entrate ci facciamo timbrare il passaporto e saliamo fino alla vetta dove restiamo senza fiato davanti alla sua maestosa bellezza.

Qui si percepisce un' energia insolita che le parole non possono descrivere.

Gli incas erano davvero un popolo di geni e la loro esistenza era dettata da ritmi scanditi dalle fasi lunari, dalle stagioni e dalla coltivazione dei terreni.

Passiamo circa un’ora cercando di farci strada tra la folla. C’è  davvero tantissima gente!Decidiamo di tornare alla stazione del treno a piedi, così ci accingiamo a scendere attraverso una strada tortuosa e ,guardando di tanto in tanto verso le montagne, notiamo file interminabili di turisti con sherpa al seguito che percorrono il famoso Inca trail, un percorso di trekking della durata di quattro giorni che ripercorre le vie pedonali calpestate dagli antichi Inca. 
Tornata a Cusco, mi godo ancora una giornata in questa meravigliosa città, fino a quando, un po' triste, mi reco all' aereoporto.  

Puno e il lago Titicaca

Puno è  davvero alta, così mi fermo qualche giorno per acclimatarmi, dopodiché prenoto una barca per raggiungere le famose isole galleggianti in mezzo a questo lago.

Il Titicaca è il lago navigabile più alto al mondo ed è incredibilmente vasto. Bagna infatti sia il Peru che la Bolivia.

In barca conosco Flavio, un ragazzo romano che sta girando il sudamerica in solitaria e ha deciso di passare una notte su una di queste isole senza alcun comfort, un folle!

La vita qui scorre davvero tranquilla e tutto, dalle scuole alla casa del sindaco, galleggia!Non c’è né corrente né acqua calda ma la gente non sembra farci caso. I loro volti sono sempre sorridenti e felici. In effetti ho capito che qui le persone non conoscono lo stress e vedono i turisti quasi come qualcosa di fastidioso. Per fotografare i bambini o le donne devi chiedere il permesso e talvolta pretendono una piccola mancia.

Nazca

Tornata a Puno proseguo per Juliaca e prendo un bus che mi porta a Nazca, la città celebre per le famosissime linee. Milioni di archeologi e studiosi storici hanno dedicato la loro vita al loro studio senza però aver raggiunto delle certezze, anzi ci sono infinite teorie e sta a noi decidere a quali credere!

C’è  una piccola pista dove partono degli aereoplanini davvero terrorizzanti ma mi faccio coraggio e con un po' di ansia inizio a sorvolare queste spettacolari forme disegnate sul terreno. La guida ci spiega il loro significato e, soddisfatta del mio sangue freddo, faccio rientro in hotel e rifletto su quanta storia e su quante cose abbia da raccontare questo paese. 

Considerazioni

La città di Lima si trova sul mare mentre altre mete superano i 3600mt, quindi pianificare bene il viaggio in Peru è fondamentale.

I consigli che tutte le guide danno sono semplici : bere tanta acqua, mangiare leggero, masticare foglie di coca e fare quanti più possibili viaggi in autobus e non in aereo così da acclimatarsi piano piano.

Al mio rientro in Italia mi sentivo totalmente diversa.

Sono viaggi come questo che ti fanno capire quanto è  diverso e ricco di storie questo mondo e quanto siamo fortunati e viziati dalle nostre comodità. 

Ho visto donne anziane con cesti pesantissimi sulla schiena ricambiare il mio sguardo con un sorriso e bambini senza scarpe giocare a pallone in mezzo a strade polverose e sterrate. 

Viaggiare da sola , su strade desolate in queste terre remote governate spesso dalla legge dalla fame e dalla miseria , mi ha insegnato dei paradigmi invisibili agli occhi ma tangibili al cuore.

Uno di questi sembra essere scolpito nell'iride e nel sorriso dei Peruviani : meno possiedi e più sei ricco.

Ho capito, infine, che si può vivere senza luce, senza acqua calda e senza spaghetti al pomodoro.